Sospensione attività – Prevenzione coronavirus

Carissimi Soci,
con il presente comunicato ritengo opportuno rivolgermi a tutti, per prepararci ad affrontare una situazione che, grazie al cielo, non si presenta tutti i giorni ma nasce da eventi e avvenimenti ben al di sopra di contesti locali e particolari.
È inutile rimarcare il carattere di emergenza sanitaria internazionale che la diffusione del Coronavirus ha provocato. Piuttosto, mi concentrerei sulle risoluzioni affrontate, in particolare, nel nostro Stato per affrontare e limitare, con condotte di prevenzione, le probabilità di contagio che oramai sembrerebbe diffuso pressoché in tutto il territorio. Siamo infatti tutti a conoscenza dell’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo u.s. con il quale vengono limitate numerose iniziative e attività di vario interesse, anche quelle a carattere e vocazione sportiva.
Non voglio entrare nel merito di un giudizio sulle direttive attuate poiché, immancabilmente, esso sarebbe dettato e influenzato da opinioni personali, soggettive che probabilmente condivideremmo tutti: sospendere le attività sportive e ludiche è comprensibilmente cosa deprimente e non contribuirebbe a migliorare lo stato d’animo attuale già colpito dai mutamenti delle abitudini quotidiane che la situazione spiacevole della diffusione del morbo sta provocando.
È tuttavia necessario prendere decisioni, soprattutto da parte di chi si trova nelle condizioni di amministrare, di ponderare sulle responsabilità derivanti dalla gestione di un istituto, vuoi pubblico vuoi privato, di una società, di una associazione, di un club, insomma di un insieme di persone riunite in un organismo sociale riconosciuto e garantito da leggi e regolamenti; prendere decisioni dettate anche dal principio del “buon padre di famiglia”, oltre che dal senso di dovere e rispetto nei confronti delle normative vigenti e degli associati da tutelare, nella integrità e nella salvaguardia della persona fisica.
Ed è proprio ciò che il Governo nazionale sta di fatto promulgando e promuovendo: un invito alla popolazione a fare i conti con sé stessi, non solo da un punto di vista legale, civile e penale, ma, credo, soprattutto etico e morale.
A memoria personale non ricordo provvedimenti del genere, se non quelli, solo in parte simili, dettati dall’emergenza Sisma 2009.
Ricordiamo tutti le restrizioni e i sacrifici, uniti al dolore ed ai lutti subiti, che l’emergenza terremoto ci ha inflitto e ancora ciascuno di noi ne porta le “ferite”.
Allora sentimmo tutti il carattere di emergenza poiché il “male” si era manifestato in piena e catastrofica evidenza.
Stavolta, invece, è più difficile accorgersi del pericolo che incombe, poiché il “male” agisce, subdolo ed invisibile, in assoluta latenza…
Ho sentito alcuni anziani, nei giusti limiti e nelle dovute proporzioni, paragonare i dispositivi attuali a quelli attuati in tempo di conflitto bellico.
Sempre distinguendo le opportune ed evidenti macroscopiche differenze, effettivamente anche oggi dobbiamo difenderci da un aggressore, il virus, al quale abbiamo dichiarato “guerra”. Ma si tratta di una “guerra” difensiva, forse la più sacrificante, poiché gli aggrediti sono più vulnerabili dell’aggressore e perciò soggetti a sacrifici e privazioni.
Andare in “guerra” contro il virus, sempre metaforicamente parlando, significa “armarsi” di buona pazienza e limitare qualsiasi azione che possa favorire il prolificarsi, soprattutto accidentale, del morbo a causa di atteggiamenti superficiali, a volte dettati dal senso di egoismo che “naturalmente” abita l’uomo in quanto animale predominante nella catena alimentare naturale. Ma, considerato che l’Uomo, da un punto di vista storico-socio-culturale, ha deciso di limitare la propria natura “primordiale”, dandosi leggi e regolamenti etici e convivendo in istituzioni sociali nel rispetto reciproco per la salvaguarda dei diritti universali, scattano e subentrano quei doveri particolari che, ahimè, ci limitano, ma ci conformano a rispettare tali principi.
Ritorniamo ora a noi, al nostro “piccolo” mondo, alla nostra “microsocietà umana e sociale” del Tiro a Segno.
Sono profondamente innamorato e coinvolto nella gestione e nelle attività del TSN e coloro che mi conoscono bene mi hanno visto, non poche volte, commosso nelle manifestazioni e nelle varie attività. Anche gli altri membri del Direttivo sono tutti coinvolti emotivamente nella gestione “amorevole” del TSN e questo ci rende affiatati e coordinati. Gli istruttori e gli allenatori che più frequentano e seguono i Soci credo dimostrino questo afflato: la “voglia di fare con passione”, la combinazione di partecipazione e di professionalità dello Staff che abbiamo voluto creare ed offrire.
È pertanto con tanta amarezza che, in tale contingente situazione d’emergenza, il Direttivo si trova ad affrontare e a prendere decisioni a malincuore, dettate tuttavia, oltre che da leggi e normative insindacabili, da senso del dovere e dal bisogno di rispondere alla “chiamata alle armi” in una battaglia difensiva e preventiva contro ogni ulteriore possibilità di incrementare le probabilità di diffusione del contagio.
Purtroppo le misure sanitarie, seppur minime, da applicare onde garantire la non sospensione temporanea delle attività non sarebbero oggettivamente attuabili in maniera concreta e nessuno di noi intenderebbe esporsi e far esporre a rischio chicchessia.
Riteniamo perciò prudente e previdente sospendere la frequentazione e le attività ludico-sportive della Sezione, in rispetto e in osservanza alle normative emanate dal DPCM citato, sino al 3 aprile 2020, riservandoci l’eventualità, nel caso la situazione e le disposizioni lo consentissero, a riaprire anticipatamente o a consentire accessi limitati e preventivamente concordati.
Concludo con un appello: davanti ad un aggressore “latente e subdolo” restiamo simbolicamente uniti, anche a…distanza.
La forza, la volontà, l’attenzione comune e reciproca nell’attuare le opportune procedure sanitarie sapranno ricompensarci, alla fine, delle privazioni e dei sacrifici che, ancora una volta, una nuova emergenza ci impone.

A nome del Direttivo e dello Staff rivolgo un affezionato Saluto e un augurio, nella speranza che la situazione torni presto alla anelata normalità.

Il Presidente del Tiro a Segno Nazionale – sez. L’Aquila
Dario Mangolini